giovedì, marzo 23, 2006

Freud

eccolo qui il padre della psicanalisi ... ;-)
La psicoanalisi fu sviluppata da Freud per cercare di affrontare i problemi di alcuni pazienti con cui falliva la tecnica catartica (ipnosi) utilizzata prevalentemente dal suo collega Breuer.Freud parte da un modello in cui la mente umana ha una struttura tripartita: Io, SuperIo ed Es; il primo è il substrato cosciente ed è quello di cui si ha consapevolezza, l'Es è esattamente il suo opposto (inconscio) il quale raccoglie e memorizza un'enorme quantità di informazioni che vanno dal periodo della prima infanzia sino alla morte. Tuttavia nell'adulto il contenuto psichico dell'Es è celato e reso normalmente inaccessibile dal SuperIo che rappresenta il 'censore' della mente umana. In una situazione di normalità i ricordi rimossi che stazionano nell'Es vengono ostacolati dal SuperIo e quindi non riescono a raggiungere l'Io, quando invece un qualsiasi elemento cosciente riesce a 'risvegliare' un oggetto rimosso nasce un conflitto tra il ritorno del rimosso e le resistenze del SuperIo. Freud chiama tale situazione nevrosi (o psicosi nel caso in cui l'alterazione della personalità risulti tale da compromettere del tutto il contatto con la realtà).
Il metodo psicoanalitico si basa sull'idea che le nevrosi scaturiscano dall'incapacità dell'Io di impadronirsi delle idee rimosse: in altre parole, per Freud la conoscenza del motivo patologico è già di per sé cura del disagio stesso. Tuttavia gli elementi rimossi non sono noti a priori e quindi è impossibile cercare in una direzione precisa. Per questo motivo Freud basa la tecnica terapeutica sul concetto di associazione libera ovvero sul lasciare il paziente completamente svincolato da qualsiasi regola di condotta nei suoi discorsi.Il soggetto viene quindi invitato a parlare liberamente di ciò che vuole, senza censurare nulla di quello che pensa ed a cambiare argomento ogniqualvolta lo desideri. La 'speranza' dell'analista è che, in seguito ai condizionamenti inconsci, il paziente rievochi elementi (o parti di essi) rimossi e permetta quindi all'analista di aiutarlo nella ricostruzione dei fatti, che in termini tecnica si chiama 'interpretazione'.
Particolare importanza hanno per Freud i sogni, egli infatti parte dal presupposto che durante il sonno REM la vigilanza del SuperIo sia ridotta, facilitando quindi il ritorno del rimosso all'Io sotto forma di materiale onirico, che si può ricordare al risveglio. In pratica il sogno è la strada maestra per addentrarsi nelle rappresentazioni simboliche e stratificate dell'inconscio.

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