sabato, dicembre 29, 2007

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>>>> Olanda: polizia, «erba» libera in tempo libero

Gli agenti di Amsterdam contestano le norme che impediscono di fumare marijuana fuori servizio



Poliziotti di Amsterdam in bici tra i canali

AMSTERDAM - Libertà di fumare marijuana nel tempo libero. Non è la richiesta di qualche ex politico sessantottino nostrano o l'ultima uscita di una navigata rock-star, ma la singolare rivendicazione formulata in questi giorni dalla polizia di Amsterdam: gli agenti della città più tollerante del mondo sono completamente in disaccordo con le nuove regole del codice di comportamento della polizia, che proibiscono alle forze dell'ordine locali di fumare nei coffee shop quando non sono in servizio.

NORMA - Fino a oggi gli agenti di Amsterdam potevano, come tutti i cittadini della capitale olandese, frequentare i coffee shop e fumare droghe leggere in piena libertà. Secondo le autorità politiche questo nuovo codice di comportamento, che entrerà in vigore il prossimo 1° gennaio, sarà adottato perché è giusto che la polizia dia l'esempio e dimostri una condotta irreprensibile, anche quando gli agenti non sono in servizio: «Finora le forze dell’ordine non potevano comparire a lavoro né ubriachi né fumati», commenta Frank Gittay, presidente del consiglio della polizia municipale. «Ora gli si chiede di essere sempre veri poliziotti».

DISACCORDO - Tuttavia la maggior parte degli agenti si è dichiarata contro la norma, non solo perché discrimina le forze di polizia rispetto al resto della popolazione, ma anche perché sarebbe una palese intrusione nella vita personale di comuni cittadini: «Non sono pagati per 24 ore», contesta Hans van Duijn, presidente del sindacato di categoria Nederlandse Politie Bond. «Quando non sono in servizio, quello che fanno riguarda solo loro. Se si permette alle persone di fumare cannabis nell'intero Paese, è un'ipocrisia impedire agli ufficiale di polizia di fare la stessa cosa quando non sono a lavoro».

FINE DELLA TOLLERANZA - Il codice di comportamento della polizia è solo l'ultima delle nuove norme adottate nei Paesi Bassi che contraddicono la storica tolleranza olandese. Ultimamente, infatti, Job Cohen, sindaco di Amsterdam, ha presentato un progetto che ha come fine la trasformazione dello storico quartiere a luci rosse e sostituire le famose vetrine delle prostitute con negozi di lusso. Il primo cittadino della capitale olandese sta conducendo anche una dura campagna contro quei coffee shop nei quali sono vendute illegalmente droghe pesanti e funghi allucinogeni. Tuttavia questa nuova politica non convince il sindacalista Hans van Duijn che ribadisce: «Se incriminano un poliziotto solo perché ha fumato droga leggera in privato, noi ci presenteremo in tribunale e chiederemo che la stessa norma sia applicata a tutti i cittadini».

AMSTERDAM — Il quartiere a luci rosse di Amsterdam sta per sparire. La città ha siglato un accordo con una società immobiliare perché questa rilevi un terzo delle «vetrine» dove le prostitute espongono se stesse e le convertano in negozi. Per fare questo, il Comune ha stanziato circa 15 milioni di euro. Serviranno a ripianare la perdita di valore del quartiere quando questo si sarà svuotato e a compensare la società immobiliare che intanto avrà acquistato le vetrine da Charles Geerts, il proprietario attuale, per 25 milioni di euro. La decisione suscita polemiche. Il sindaco Job Cohen l'ha spiegata così: «Dalla legalizzazione del 2000, le cose sono cambiate. Siamo stati messi di fronte a episodi di sfruttamento e a ogni genere di attività criminale». Cohen allude al riciclaggio di denaro e al traffico di droga che hanno spinto a revocare 33 licenze ai tenutari di bordelli. «Cos'è più importante? Attirare turisti o la dignità delle donne sfruttate?», si è chiesto il primo cittadino. La pensa diversamente il sindacato delle prostitute: «Se le finestre chiuderanno, le donne saranno sfruttate da qualche altra parte, dove però i sindacalisti non saranno in grado di avvicinarle», ha detto la portavoce Metje Blaak.



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